Chi Sono – La mia Storia

Ogni persona nasce con particolari caratteristiche, qualità e talenti in qualche settore di attività dove avrà facilità a riuscire, come una mappa di indicazioni riguardo al percorso che dovrà svolgere nella vita, in cosa sarà unica e speciale.

 

Recentemente ho visto che esistono vari corsi su come trovare la propria mission, particolarità o propensione per poter meglio esprimere la propria individualità, ma a me non sarebbero mai serviti poiché ho sempre avuto le idee molto chiare su cosa avrei fatto nella vita e l’ho manifestato fin da piccolissima.

 

Cantavo continuamente, d’istinto, melodie inventate o appena sentite che imparavo molto velocemente.
Quando da bambine si giocava a “cosa farai da grande” io dicevo sempre che avrei fatto la cantante e non c’era verso di farmi cambiare idea, nemmeno quando le amiche annoiate mi dicevano “uffa che noia!! ma cambia un po’ mestiere per una volta!
Neanche a parlarne, non c’era per me, nessun’altra alternativa possibile.

 

Nelle recite della scuola o della parrocchia, i ruoli principali venivano immancabilmente affidati a me, per cui sin dall’età di 7 anni dovetti confrontarmi con l’emozione del palcoscenico e del pubblico.
A 14 anni, quando si trattò di scegliere gli studi superiori, di nuovo non ebbi esitazioni: dato che all’epoca non esistevano ancora il DAMS, i licei musicali o altri studi simili, decisi che avrei studiato lingue perché mi avrebbero permesso di allargare i miei orizzonti canori e di girare il mondo.

 

Intorno ai 13 anni, un giorno mentre cantavo insieme alla radio, mi resi conto che le note che stavo facendo non erano le stesse del cantante originale però … suonavano bene.
Cominciò così un’attività divertentissima, del tutto naturale, consistente nel trovare ed eseguire tutte le note possibili che l’orecchio mi suggeriva, purché suonassero in armonia con le note della melodia originale. Ancora non sapevo che questo in termine tecnico si chiama “armonizzare” ed era per me talmente naturale che credevo fosse così per tutti.

Questa mia particolarità ha fatto si che successivamente, sia in esibizione dal vivo, sia nei turni in sala d’incisione, quando c’erano cori da fare le note più difficili toccassero sempre a me.

 

A 15 anni entrai nel mio primo gruppo e a 16 iniziai a cantare professionalmente per pagarmi gli studi.
Dato che cantavo d’istinto, con il solo aiuto della mia musicalità innata, sforzando le corde vocali, ben presto facendo 3 o 4 serate la settimana più le prove, mi trovavo regolarmente il lunedì afona e non c’era otorino che potesse aiutarmi.

 

All’epoca non c’erano basi, si suonava tutto dal vivo e molte volte le tonalità dei brani non venivano cambiate perché comportava più lavoro per i musicisti o in mancanza di qualcuno in grado di trasportare le partiture.

Feci visite da vari specialisti: chi voleva intervenire in qualche modo, chi prescriveva farmaci, chi diceva (vecchio rimedio sempre efficace ovvero uovo di Colombo) che se avessi voluto recuperare avrei dovuto non cantare per un paio di settimane, un mese o forse più.

E chi se lo poteva permettere? Chi mi avrebbe sostituita?

 

Finchè un giorno un anziano impresario mi disse “credo di sapere qual’è il tuo problema.
Così mi fece conoscere una signora ex soprano drammatico, che insegnava canto in casa sua e iniziai a fare lezione con lei.
Questo cambiò totalmente la mia storia canora e non potrò mai ringraziarli abbastanza.

 

I primi mesi non fu facile, dovetti riconvertire tutta l’impostazione della muscolatura, della gola del respiro e molto altro.
Poi piano piano cominciai a mettere in pratica il nuovo metodo che ho continuato ad affinare e perfezionare fino ad oggi.
Non c’è fine alla crescita, all’apprendimento e alla scoperta di nuovi dettagli e sfumature.

 

Per acquisire bene il metodo e poterlo usare in modo utile alle mie esibizioni, impiegai qualche mese e fu una grandissima soddisfazione: oltre a non rimanere più afona, avevo migliorato tantissimo anche la qualità del suono ed ero molto più sicura di me e sapevo dove potevo arrivare e cosa potevo o non potevo fare … chi mi fermava più!!

 

Continuai poi a seguire le lezioni fin quando la parte tecnica non fu perfettamente acquisita e fui in grado di continuare da sola il mio percorso di crescita nel canto, studiando le grandi voci mondiali e mettendo a punto il mio stile personale.

 

Negli anni nel mondo l’espressione nel canto è cambiata molto, grandi artisti hanno rivoluzionato l’interpretazione, l’espressione, aggiunto abbellimenti e difficili virtuosismi, ma la tecnica vocale, ovvero “come si suona lo strumento”, rimane sempre la stessa poiché è la base per ogni successivo sviluppo o evoluzione.

 

A 24 anni, al termine del ciclo di studi a livello universitario, dovetti decidere se partire da zero lavorando come interprete o continuare con ciò che stavo già facendo da 8 anni. Ovviamente scelsi di continuare a cantare professionalmente e non me ne sono mai pentita.

 

Se negli anni precedenti già ero abituata a viaggiare in tutto il nord Italia, cominciai allora ad espatriare verso Nord e ricordo con molto piacere le stagioni passate in Svizzera, Svezia, Francia, Germania e Norvegia. Quanta esperienza ragazzi!!

 

Il gruppo era stato da me fondato e ne ero la responsabile, quindi potevo scegliere quali contratti accettare e dove: il mondo era ancora tutto da scoprire.
I meravigliosi itinerari geografici che vennero dopo furono ben oltre le mie più rosee aspettative.

 

Chi avrebbe mai pensato che una giovane promessa come me venisse richiesta in alcuni degli hotels e centri turistici più belli del mondo, in Paesi lontani e per me allora “misteriosi”: Eilat paradiso dei sub nel Mar rosso, con il suo incredibile acquario e dove semplicemente nuotando toccavi i fantastici coralli con le mani, l’antica città di Jaffa da dove nel giorno di riposo si poteva facilmente raggiungere il Mar Morto e vedere l’alba che colora di rosa i cristalli di sale, oppure Gerusalemme città santa e traboccante di storia o Betlemme il giorno di Natale!!!

Oppure il Sud Africa con le sue innumerevoli meraviglie, i safari nei parchi dall’incredibile fauna, il deserto del Karoo, la grandiosa Città del Capo e le acque turbolente del capo Agulhas, la punta più meridionale dell’Africa.

 

Tutto questo grazie al mio cantare….. che straordinaria e meravigliosa professione!!

 

La prima volta che mi trovai sul molo a guardare la mia prima nave da crociera mi sembrò altissima ed enorme… eppure era di stazza circa come le più piccole di oggi: andavamo in Sud America!! Mamma miaaaaaa!! Chi l’avrebbe mai sperato?

 

Fu un’esperienza straordinaria e ricchissima, sia dal punto di vista musicale che della vita in generale; mi innamorai di quel tipo di viaggi ai quali ancora oggi non sono riuscita a rinunciare!

 

Ed era solo l’inizio.

Posso davvero dire di aver visitato i luoghi più belli del mondo da Nord a Sud, da Oriente a Occidente, ovunque ci sia mare.
Non continuo l’elenco dei luoghi perchè sarebbe veramente lungo e non vorrei annoiare.
Questa è stata la mia esperienza, ma si può diventare bravissimi e rimanere anche solo in Italia e raccogliere comunque anche qui enormi soddisfazioni.

 

Per incontrare pubblico internazionale proveniente da ogni parte del mondo ho dovuto allargare le mie conoscenze musicali e facendo tesoro di ciò che imparavo mano a mano nei vari paesi, oggi posso eseguire brani in 11 lingue diverse, anche se ne parlo solo sei.

 

Ho mantenuto anche il piacere di fare esibizioni anche in Italia collaborando per 14 anni, fino al 2015 con uno dei gruppi più conosciuti e apprezzati del Nord Italia, oltre ad esibizioni in vari eventi benefici.

 

Ho amato e amo moltissimo questo lavoro che dà grandi possibilità di crescita, di apertura mentale, e gratificazioni a non finire, perché permette di toccare il cuore delle persone che a loro volta rispondono colmandoci di affetto.

 

In diverse occasioni e in vari momenti della mia vita mi è stato detto che “sono nata per cantare” e in effetti credo che questa definizione mi descriva piuttosto bene poiché davvero, sono una persona che ha dedicato gran parte della propria esistenza a questa attività.

 

Posso dire a chi ama la musica attivamente e non solo da ascoltatore che abbiamo nella vita un grande alleato, che ci alleggerisce, ci fa sognare e ci nutre di bellezza e nei momenti difficili aiuta a riequilibrare l’energia e ad entrare in maggiore unità con noi stessi, placando molti conflitti interiori.